Con la Legge di Bilancio 2017 sono stati introdotti numerosi incentivi per favorire l’adozione delle tecnologie digitali nelle aziende italiane e aumentarne la loro produttività. 

Nonostante la possibilità di usufruire degli incentivi, la Digital Transformation non è stata un’evoluzione automatica. 

Secondo i dati del MiSE che analizzano il contesto economico e aziendale italiano, sono solo l’8,4% le imprese che sfruttano almeno una delle tecnologie considerate alle basi dell’Industria 4.0. 

Gran parte delle aziende non avviano un’evoluzione del loro metodo produttivo, e ciò che ostacola l’adozione del processo come automatismo evolutivo non è solo il rischio associato al cambiamento, ma spesso è la mancanza di figure professionali idonee a guidare il processo all’interno dell’impresa. 

La Digital Transformation richiede le qualifiche di professionisti specializzati capaci di pianificare dei progetti innovativi ad hoc per il business aziendale ed ottimizzare gli strumenti tecnologici.

Un’impresa 4.0 crea valore aggiunto anche per quanto riguarda il capitale umano valorizzando le competenze e generando continue assunzioni. 

Ciò ha effetto se si ha la capacità di azionare il meccanismo interno nonché quello esterno all’azienda incentivando il mondo del lavoro. 

La trasformazione digitale avvia un processo evolutivo funzionale all’azienda che implica un impegno durevole se si desidera renderlo profittevole, non si tratta di un automatismo fine a se stesso ma un escalation che richiede il monitoraggio e l’implemento delle risorse costanti, un impegno ma al contempo una grande opportunità di crescita, cambiamento ed innovazione per l’impresa.